IL DUBBIO
Fr∴ E∴ C∴
“Il Cammino della Luce”
Montebelli, Marzo 2019
Più cose imparo e meno ne conosco,the more I learn, the less I Know:penso che Goethe intendesse questo quando diceva che “il dubbio cresce con la conoscenza”, che il dubbio accresce la conoscenza.
Viviamo in un mondo profano governato dalla cultura delle certezze, quasi sempre effimere e fallaci ma spacciate per infallibili, proprio come il Titanic fu dichiarato inaffondabile. In questo Oceano di false Verità, la bussola del dubbio ci aiuta a navigare tra ciò che osserviamo, ciò che pensiamo e ciò che viviamo.
La sfida che il L∴ M∴ affronta ogni giorno è una sfida di consapevolezza, molto difficile da accettare, quando all’orgoglio di aver iniziato e di progredire su un percorso di conoscenza, un percorso fatto di esperienze vissute in prima persona e di miglioramenti pagati a caro prezzo, si contrappone la paura di affacciarsi sull’orlo dell’abisso della propria ignoranza e della propria incompiutezza. La consapevolezza di essere effimeri e fallaci, l’accettazione dei propri limiti e delle lacune richiede una grande forza: la forza di riconoscersi proprio per questo divinamenteUmani.
È così che il L∴ M∴, nutrendo i propri dubbi, nutre la sua fame di Verità.
La ricerca della Verità è il compito più arduo di ogni L∴ M∴ perché egli sa che è un percorso che non avrà mai fine. Al L∴ M∴ infatti è stato insegnato che non è possibile possedere la Verità, giacché essa non si può cogliere per deduzione ma solo per intuizione, e sempre in modo parziale e temporaneo, mai nella sua totalità. Noi non possediamo mai la Verità; semmai, in quei rari istanti in cui intravediamobagliori di Luce come flash, è la Verità che ci possiede. Ed in questo percorso di conoscenza il dubbio non è un velo davanti alla Luce: il dubbio è coraggio, è ricerca, è un motore. Il dubbio è una cura: la cura contro il disagio dell’essere umano che cerca di progredire senza aggrapparsi alle certezze.
Credere che una verità sia già rivelata (due volte velata) porta al dogma, all’impossibilita di rimettere in discussione quanto abbiamo intuito: il dubbio allora si evidenzia come uno degli elementi che distingue la Massoneria dalle Religioni. Queste ultime infatti esortano a riporre la fiducia in Dio, non nell’Uomo, mentre la L∴ M∴ ripone la fiducia nell’Umanità, perché in essa riconosce sia la natura umana che la natura divina.
Quindi se alla base della Religione c’è il dogma, alla base della L∴ M∴ c’è il dubbio: il dubbio è l’antidoto al dogma, è la cura contro un veleno che ha l’effetto di narcotizzare il libero pensiero somministrando una comoda verità già rivelata, dinanzi alla quale non dobbiamo più pensare ma solo credere. Il dogma, in fondo, è una risposta alla fragilità umana, o meglio alla nostra frangibilità: noi siamo frangibili, e abbiamo paura. Il dubbio invece è la risposta dell’Uomo alla paura di cadere nella trappola delle verità facili, prét a porter, disponibili a basso costo, già confezionate e pronte all’uso come un fast-food e quindi con la stessa necessità di essere consumate in fretta, prima che il libero pensiero si svegli dal torpore e le rimetta in discussione.
Laddove la Religione ci impone “Abbi Fede”, la L∴ M∴ ci esorta: “Abbi dubbi!”
Nel nostro percorso di elevazione dobbiamo imparare anche ad arrenderci all’onda del dubbio. Perché a volte possiamo avere la tentazione di sentirci come se fossimo degli alberi; degli splendidi, solenni, altissimi alberi radicati su solide e robuste certezze che ci permettono di elevarci verso il cielo e spingere i nostri rami e le nostre fronde sempre più in alto alla ricerca della Luce. Ed è allora che arriverà il dubbio, come l’onda di piena di un fiume che ha raccolto troppa acqua. E se non basterà l’onda allora crollerà una diga, e se non basterà ancora arriverà uno Tsunami: e più cercheremo di resistere, più sarà devastante la forza dell’onda che ci travolgerà, sradicando tutte quelle certezze a cui ci siamo aggrappati per portarci infine lontano, verso nuovi orizzonti, verso una nuova conoscenza e una nuova Luce. Perché siamo Uomini, non alberi. Siamo L∴ M∴, e il nostro non è un percorso che ha un punto di partenza e uno di arrivo, ma un percorso il cui destino è il movimento e la cui essenza è la trasformazione, e il cui fine ultimo non è radicare nuove certezze, bensì scoprire nuova Luce nei territori dove il dubbio ci trasporterà e dove potremo sempre chiamare “Casa” il nostro Tempio, e chiamare “Famiglia” la nostra Loggia.
Il dubbio è coraggio, è ricerca, è un motore. Il dubbio è l’antidoto e la cura.
Nella mia esperienza di L∴ M∴ il dubbio è stato anche uno strumento, un attrezzo di uso quotidiano nel lavoro, che si aggiunge ad una già ben fornita cassetta degli attrezzi che contiene la perpendicolare e la livella, la squadra e il compasso e così via. Strumenti che con il tempo sto imparando ad utilizzare, consapevole anche in questo caso che man mano che imparo ad usarli ne scopro nuove caratteristiche, nuovi utilizzi, nuove possibilità inesplorate e ancora tutte da imparare.
Però il dubbio è uno strumento diverso da tutti gli altri, perché non è uno strumento di costruzione, bensì uno strumento di distruzione. E fa molto bene il suo lavoro, perché riesce a sgretolare le mie illusioni, le mie convinzioni rassicuranti, le proiezioni del mio ego e le false verità.
È uno strumento unico, nel suo genere, perché serve ad aprire delle crepe e comprendere che, per usare le parole del Fratello Leonard Cohen:“C’è una crepa in ogni cosa: è da lì che filtra la Luce”.
Ho detto.
Fr∴ E∴ C∴