Gli eventi e le circostanze degli ultimi mesi ci hanno offerto la rarissima opportunità di interrompere per un attimo la corsa frenetica della nostra vita quotidiana, di analizzare ciò che abbiamo realizzato in tutti questi anni lungo il cammino massonico e di riflettere sul nostro ruolo in esso, così come sulla nostra vita in generale.
Per dare una risposta onesta e sincera basta guardarci intorno, osservare la nostra vita personale, le nostre famiglie, le nostre Logge, le nostre società, i nostri paesi, e infine l’umanità nel suo insieme. Vediamo felicità e gioia, amore disinteressato e reciprocità, unità d’intenti e cooperazione, cura e sentimenti aperti, volti pieni di speranza e illuminati dalla fede?
Finché la risposta a queste e ad altre simili domande non potrà essere positiva noi, come veri e onesti Massoni, abbiamo ancora molto lavoro da fare come individui, come membri delle nostre Logge e come membri della fratellanza massonica universale. La Massoneria non è mai fine a se stessa, ma è solo un mezzo e un modo per liberarci da tutti i sentimenti e i pensieri negativi, da tutti i legami e le costrizioni, da tutti i pregiudizi e le idee sbagliate, per offrire con grande umiltà questo nuovo, più elevato e luminoso sé al servizio del Grande Architetto dell’Universo – in altre parole, al servizio dei nostri Fratelli e dei nostri simili, e di tutti gli esseri viventi di questa Terra. La nostra eredità massonica ci fornisce tutti gli strumenti di lavoro e le istruzioni necessarie.
Per la prima volta nella storia conosciuta, l’umanità affronta un grande pericolo globale. La nostra stessa esistenza è minacciata, il nostro stile di vita e il nostro sistema di valori sono messi in discussione. Tuttavia, non è una situazione nata dal nulla. Sappiamo bene cos’abbiamo sbagliato, anche se non lo ammettiamo. Conosciamo bene la cura, anche se preferiamo cercare altrove.
La soluzione a questo e a tutti i problemi futuri non verrà dalla nostra mente. Verrà dal Grande Architetto dell’Universo, di cui non siamo che semplici strumenti attraverso il nostro cuore aperto, puro e umile.
Cari fratelli, non siamo soli. Rinasciamo nella fede e nella fiducia. Professiamo nelle nostre vite gratitudine per tutti i doni che riceviamo costantemente. Riaccendiamo il nostro rispetto per il sacro. Siamo più aperti, più creativi spiritualmente, più esempi autentici di ciò che è buono e luminoso nella vita. Lavoriamo e preghiamo tutti insieme, affinché diventiamo degni di ricevere la guida e l’aiuto divino e di offrire tutto questo a coloro che non sono fortunati come noi, in modo che anch’essi possano trovare conforto e sostegno e l’ingresso alla Porta Bella del Sentiero di Guarigione che conduce alla Verità, alla Vita e all’Amore.
Ho detto, Fratelli miei.
Kimon Theodoropoulos
Gran Maestro della Gran Loggia Regolare dei Liberi Muratori di Grecia